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Moda Tendenza Slow Fashion

Rallentare per andare più veloci e essere più competitivi.

L’immagine della lentezza, lo “slow”, è una piccola chiocciola che cammina verso una direzione precisa. Anche se con lentezza, sa dove vuole arrivare, e come lo vuole fare. La diffusione di questo simbolo, negli ultimi anni, ha interessato anche la moda. Così dallo “slow food”, si è passati allo “slow fashion”.

I motivi della moda slow fashion.

Le ragioni sono molte, ma facciamo un salto nel tempo, e ripercorriamo alcune tappe che hanno portato a questa evoluzione. Perché di evoluzione si tratta, non è un passo indietro. Chi associa il concetto di moda lenta a quello di vintage, noioso o austero, non ha percepito le vere ragioni alla base di questa corrente. Slow non è creare un abbigliamento spento e noioso, al contrario la lentezza è voglia di creatività, sperimentazione unita alla qualità. Meno ma meglio, questo potrebbe essere un motto del movimento slow.

Viaggiando a ritroso nel tempo corre l’anno 2014, è settembre quando Paul Gaultier dà il suo addio alle passerelle del prêt-à-porter. La Maison decide di fare un cambio di rotta, dopo risultati di vendite non ottimali, tutto l’impegno sarà focalizzato esclusivamente sull’ Haute Couture. Il mondo della moda rimane a bocca aperta: perché rinunciare a un mercato così importante, come quello del prêt-à-porter? Perché per essere eccellenti e unici, bisogna fare le cose in modo diverso, con altri ritmi. No a compromessi: tagliare una linea per rafforzarne un’altra.

Quindi, essendo un business quello della moda, l’avvio al cambiamento parte da ragioni economiche. Altre questioni hanno poi spinto nella stessa direzione, come ad esempio quello del rispetto dell’ambiente e delle sue risorse.

La moda del futuro è green, rispetta l’ambiente.

Mentre le grandi catene di moda, grazie all’e-commerce hanno raggiunto vette inaspettate, il mondo fashion, e non solo, ha iniziato a farsi domande sulla sostenibilità di questo sistema. Come continuare a crescere, senza arrivare al punto di non ritorno? La risposta è arrivata dai consumatori che hanno manifestato l’esigenza di fare acquisti con un minor impatto ambientale. E i grandi brand della moda hanno subito colto i vantaggi nel realizzare linee più ecosostenibili: meno spechi grazie al riciclo dei capi, meno inquinamento e costi di smaltimento con l’utilizzo di materie prime organiche.

È il 2010 quando H&M lancia la sua prima Conscious Collection, ovvero una collezione di capi glamour, realizzati in materiali più sostenibili rispetto agli altri prodotti del brand. Nel 2018 la top model Christy Turlington Burns diventa il volto sostenibile del brand, e sempre in questo anno viene lanciata una linea di costumi eco friendly. E nel 2019 un top della H&M Conscious Exclusive Collection, è realizzato utilizzando la jacquard Orange Fiber, ovvero il tessuto brevettato da un’azienda italiana, ottenuto dallo scarto delle arance. Un percorso ecosostenibile che ad oggi continua e diventa sempre più un punto forza del brand.

La creatività ha i suoi tempi.

Il nostro viaggio slow nel tempo, ci riporta al 2020. Anno di grandi cambiamenti mondiali a causa della pandemia, e anche per il fashion system è stato un anno di rivoluzioni. Alessandro Michele di Gucci decide di non sfilare a settembre 2020. La motivazione? “La moda ha bisogno di tempo. Basta alla corsa irrefrenabile del sistema moda: non più cinque show all’anno, ma solo due. La moda ha bisogno di essere apprezzata e vissuta, e non può sopravvivere nei negozi solo per un breve periodo di tempo”.
La moda è espressione del tempo, e delle persone che lo vivono, quindi sistema moda ha necessità di rallentare. Riflettere, sognare e creare, questo è slow fashion. Nelle sue pagine social Alessandro Michele scrive i suoi “appunti dal silenzio”, qui chiarisce con chi lo critica per la sua scelta: «Non sono un disertore, ma un cospiratore». Per fare la rivoluzione c’è bisogno di tempo, va preparata.

Anche il Ricamificio di alta moda Forza Giovane ha creato una piccola iniziativa slow fashion. Durante la pandemia, fermi a riflettere per cause di forza maggiore, abbiamo compreso quanto amiamo il nostro lavoro. Perché ci permette di esprimere idee ed emozioni. Così è nata la “Magic Box Cucito Creativo”, un modo divertente per raccontarsi, per vivere il tempo impegnando mente, mani e cuore.